Salve,
mi presento, ho 40 anni e stavo per fare un secondo tentativo di ICSI quando agli esami di screening iniziali sono risultata positiva alla toxoplasmosi. La procedura è stata quindi interrotta in attesa del decorso dell’infezione. A quanto pare il mio sistema immunitario sta reagendo molto lentamente ed è ormai quasi un anno che ogni tre mesi sto facendo analisi di controllo e i valori risultano insoddisfacenti.
In particolare, le ultime analisi hanno mostrato una inversione di tendenza dei valori di avidità che sono sembrati anomali anche al mio medico, che ha chiesto un parere a un suo collega da cui è stato rassicurato e mi ha quindi dato il via libera a ripartire con la procedura di fecondazione assistita, ma sono molto perplessa.
Di seguito i valori, fatti tutti nello stesso laboratorio:
sieroconversione il 22/12/2017
IgG-CLIA 165.0 UI/mL (>8.8 positivo)
IgM-CLIA positivo (confermato con ELFA)
5/1/2018
IgG avidità EIA 11.3% (<20 bassa, >30 alta)
6/4/2018
IgG 111.0 UI/mL
IgM debolmente positivo
IgG avidità 17.2%
10/7/2018
IgG 117.0 UI/mL
IgM positivo
IgG avidità 22.0%
10/9/2018
IgG 95.3 UI/mL
IgM positivo
IgG avidità 17.0%
Sono preoccupata perché l’avidità è bassa ed è diminuita invece che aumentare, le IgM sono tornate da debolmente positive a positive e ho paura che questo possa essere pericoloso per iniziare una fecondazione assistita. Anche se so che, a causa di una precedente iperstimolazione ovarica, una volta prelevati gli ovuli l’impianto degli eventuali embrioni verrà fatto da congelato almeno qualche mese dopo, ho paura che ora possa essere pericoloso per la salute degli ovuli da fecondare.
Con tutto quello che si legge sulle conseguenze per il feto, come è possibile che mi facciano fare la fecondazione ora con questi valori? Non dovrei fare una cura antibiotica?
Ringrazio fin da ora per qualsiasi indicazione, è veramente difficile districarsi tra tutto quello che si legge su internet.
Buona serata e grazie ancora