Salve,
Da circa un anno (maggio 2017) per esami pre-donazione al centro trasfusionale della mia città risulto positivo al test HbsAg (metodica CLIA), con una reattività debole e ripetuta, sempre con test di neutralizzazione negativo.
Gli altri valori sono anti hbs 12,7 UI/L, e tutto il resto negativo compreso HBV DNA qualitativo.
Ripeto gli esami ad ottobre 2017 in altro laboratorio, hbsag sempre positivo debole alla metodica CLIA, anti hbs positivi a basso titolo (9,8 UI/L) tutto il resto (anti hbc igm, anti hbc totali, anti hbe, hbeag) NEGATIVO. Nella nota si legge: Dubbia reattività al test di screening, non confermata da un secondo test eseguito con metodica diversa, possibile reattività aspecifica. Infatti il test Hbsag con metodica ELFA risulta negativo nello stesso laboratorio.
Non contento, rieseguo gli esami presso altro laboratorio (maggio 2018):
Hbsag (metodica ECLIA) NEGATIVO, tutti gli altri valori anch’essi negativi (anti hbc igm, anti hbc totali, anti hbe, hbeag). Ho fatto eseguire anche un HBV DNA quantitativo con metodica PCR Real Time, sensibilità 4,4 UI/L, linearità da 20 UI/L il cui risultato è: NON RILEVATO.
Ritorno al centro trasfusionale a fine maggio 2018, dove si ripetono gli esami della prima volta.
Risultati: esattamente come Maggio 2017, hbsag sempre reattivo debole con test di neutralizzazione sempre negativo. Tutto il resto negativo, e anticorpi a basso titolo contro hbsag).
Dunque non si riesce a capire se ci sia una positività vera a basso livello dell’hbsag o se si tratta di un falso positivo per una mia reattività aspecifica al test CLIA (risulto invece negativo con ECLIA ed ELFA). I dottori mi hanno assicurato che è un falso positivo, e devo stare tranquillo. Eventualmente mi dicono che potrebbe essersi trattato di una mutazione nel virus, però essendo l’hbv dna negativo allora questa ipotesi è sicuramente sbagliata…
Tuttavia ho paura di questa incertezza, non vorrei mai infettare i miei cari.
Volevo dunque gentilmente sapere il suo parere in merito.
Ringrazio infinitamente da subito per l’attenzione.